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Grazie per aver scritto la storia, Vicepresidente!

7 novembre 2020


"Era fuor di dubbio che avrei dovuto dedicarmi alla lotta per la giustizia, in un modo o nell’altro. Perché il nostro valore è molto più grande di quello che siamo in realtà. Quello che conta davvero è l’impatto che puoi avere, quello che puoi dare, al servizio degli altri. È così che mi hanno cresciuta".
È davvero un bel giorno, questo.
Lo è perché Joe Biden è diventato Presidente degli Stati Uniti d'America, certo.
Ma lo è anche perché quel soffitto di cristallo che, per troppo tempo, ha impedito alle donne di poter spiccare il volo ha iniziato a sgretolarsi, finalmente.
Kamala Harris sarà la prima vice-presidente degli Stati Uniti d'America. Ed è bello che sia proprio lei a segnare questo traguardo storico.
Lei che, forse più di tutte, incarna la straordinaria complessità statunitense.
Madre indiana e di etnia tamil, padre giamaicano, cresciuta frequentando le scuole per neri, si è sempre battuta per un Paese più giusto, più equo, che non abbandonasse gli ultimi.
Era nel suo destino, del resto. Nata nell'America degli anni '60 e di Martin Luther King, i suoi genitori si conobbero proprio perché attivisti per i diritti civili, tramandandole il dovere dell'impegno per il prossimo.
Eletta prima procuratrice distrettuale nera in California nel 2002, di tabù ne ha sfidati davvero tanti.
Quello della pena di morte, mai utilizzata sotto il suo mandato e contro cui si è sempre battuta.
Quello dell'omofobia, ai tempi ancor più impunita, contro la quale ha realizzato un'unità speciale finalizzata a contrastare i crimini d'odio contro la comunità LGBTQI+.
Quello delle armi, contro cui ha proposto il bando degli strumenti d'assalto e l'eliminazione dei vari scudi penali che proteggono i rivenditori.
Quello della cosiddetta politica della "tolleranza zero", a causa della quale tanti poveri, in California e non solo, finivano in carcere anche solo per aver rubato un pacco di pasta.
E poi la riforma sanitaria, la partecipazione ai Pride, l'aumento del salario minimo, l'impegno per una riforma fiscale progressiva.
È questa, Kamala Harris.
Ecco, fino a ieri, gli Stati Uniti erano governati da un Presidente che separava i figli degli immigrati dai propri genitori, che era ambiguo sul razzismo. Oggi, alla vicepresidenza, si siederà proprio lei, che di due immigrati è la figlia.
Un cerchio che, finalmente, si chiude.
Buon lavoro, Vicepresidente. E grazie di aver scritto la storia.

Valentina Cuppi
Presidente del Partito Democratico


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