Il revenge porn è un crimine di chi lo pratica, non di chi lo subisce
20 novembre 2020
L'Italia del 2020 ha fatto una scoperta incredibile: anche le donne, anche le insegnanti, hanno una vita sessuale, che vorrebbero vivere liberamente. A Torino, una maestra di 22 anni intreccia una storia d'amore con un calciatore. Lei si fida di lui e per questo, durante la loro relazione, gli invia una serie di foto intime. Era certa, insomma, che una cosa così privata sarebbe rimasta solo e soltanto tra loro. Le cose, però, vanno male. I due chiudono il loro rapporto e lui, allora, decide di esercitare una vera e propria violenza nei confronti di lei: pubblica quegli scatti nella chat con i compagni di calcetto, che a loro volta le diffondono. Risultato? Lei, vittima della vicenda, viene licenziata dalla scuola in cui lavora. Non per le sue capacità sul lavoro, ma per aver subito un reato e una violenta violazione della sua persona. Un reato che ha un nome e si chiama revenge porn, punibile con una pena dagli 1 ai 6 anni di carcere. Il revenge porn è in grado di devastare la vita, la dignità e il lavoro di chi ne è vittima. Proprio come è successo a questa insegnante. “Non pensavo che una maestra d’asilo potesse fare cose del genere”, ha dichiarato uno degli accusati, come se sotto giudizio non fosse la sua condotta, ma la vita sessuale della donna ritratta nel video non destinato a loro. "Se si inviano certi video si deve mettere in conto che qualcuno li divulghi", ha poi aggiunto, perché la colpa è sempre della donna, anche quando "indossa una minigonna e quindi se l'è cercata". Ma come si permettono? Vogliamo dirlo con chiarezza: non solo quell'insegnante deve essere risarcita fino all'ultimo centesimo, non solo deve essere reintegrata immediatamente a lavoro, non solo chi ha diffuso il video deve pagare per il reato commesso, ma l'educazione sessuale e di genere deve essere un elemento fondamentale nelle scuole. Perché il revenge porn è colpa di chi lo pratica, mai di chi lo subisce.Cecilia D'Elia Portavoce nazionale Donne Democratiche
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