Home |  Trasparenza.  |  Organismi Dirigenti  |  Link  |  Contatti  |  Articoli  |
Feed RSS 
  giovedi 14 novembre 2024 Partito Democratico Cesena
| Circoli | Dichiarazioni | Iniziative ed eventi | Parlamentari e consiglieri | Feste democratiche | SPECIALE AMMINISTRATIVE | Bilanci |
Il revenge porn è un crimine di chi lo pratica, non di chi lo subisce

20 novembre 2020


L'Italia del 2020 ha fatto una scoperta incredibile: anche le donne, anche le insegnanti, hanno una vita sessuale, che vorrebbero vivere liberamente.
A Torino, una maestra di 22 anni intreccia una storia d'amore con un calciatore. Lei si fida di lui e per questo, durante la loro relazione, gli invia una serie di foto intime. Era certa, insomma, che una cosa così privata sarebbe rimasta solo e soltanto tra loro.
Le cose, però, vanno male. I due chiudono il loro rapporto e lui, allora, decide di esercitare una vera e propria violenza nei confronti di lei: pubblica quegli scatti nella chat con i compagni di calcetto, che a loro volta le diffondono.
Risultato? Lei, vittima della vicenda, viene licenziata dalla scuola in cui lavora. Non per le sue capacità sul lavoro, ma per aver subito un reato e una violenta violazione della sua persona.
Un reato che ha un nome e si chiama revenge porn, punibile con una pena dagli 1 ai 6 anni di carcere.
Il revenge porn è in grado di devastare la vita, la dignità e il lavoro di chi ne è vittima. Proprio come è successo a questa insegnante.
“Non pensavo che una maestra d’asilo potesse fare cose del genere”, ha dichiarato uno degli accusati, come se sotto giudizio non fosse la sua condotta, ma la vita sessuale della donna ritratta nel video non destinato a loro.
"Se si inviano certi video si deve mettere in conto che qualcuno li divulghi", ha poi aggiunto, perché la colpa è sempre della donna, anche quando "indossa una minigonna e quindi se l'è cercata".
Ma come si permettono?
Vogliamo dirlo con chiarezza: non solo quell'insegnante deve essere risarcita fino all'ultimo centesimo, non solo deve essere reintegrata immediatamente a lavoro, non solo chi ha diffuso il video deve pagare per il reato commesso, ma l'educazione sessuale e di genere deve essere un elemento fondamentale nelle scuole.
Perché il revenge porn è colpa di chi lo pratica, mai di chi lo subisce.

Cecilia D'Elia
Portavoce nazionale Donne Democratiche


TAGS:
dichiarazioni | 

Bookmark and Share





Link utili
Sostieni il Partito Democratico Cesenate
Sostieni il Partito Democratico Cesenate
Ricerca nel sito
»

primarie cesena feste democratiche pd dichiarazioni iniziative ed eventi parlamentari e consiglieri cesenate
Link utili
 Partito Democratico Cesena - Viale Bovio n. 48 - 47521 Cesena (FC) - tel 0547-21368 - fax 0547-25304 - e-mail organizzazione@pdcesena.it - C. F. 90056750400   - Privacy Policy

Il sito web di PD Cesena non utilizza cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie strettamente necessari per la navigazione delle pagine e di terze parti legati alla presenza dei "social plugin". Per saperne di più Accetto