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Orti urbani. Una mozione del Partito Democratico di Cesena per una loro implementazione e maggiore valorizzazione

29 aprile 2021


A Cesena sono presenti 491 orti di quartiere e l’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di accrescere questo numero nel tempo, vista la grande richiesta da parte dei cesenati e la convinzione che gli orti comunali rappresentano una parte significativa delle attività e del funzionamento urbano della città di Cesena. “Per questo motivo – affermano dal gruppo PD Cesena –, a seguito dell’avvio del progetto Ortando in città che, come Partito Democratico, sosteniamo con grande convinzione, abbiamo voluto dare il nostro contributo attivo per una nuova e sempre maggiore valorizzazione di questi spazi verdi della nostra città e per far si che tutta la cittadinanza - giovani, famiglie, anziani, associazioni e istituzioni scolastiche - possa beneficiarne”.
 
“A oggi, infatti, a Cesena le aree ortive sono destinate solamente a cittadini anziani. Viene pertanto preclusa la possibilità per famiglie e giovani, ma anche per associazioni e istituzioni scolastiche cittadine, di aggiudicarsi un orto urbano rispettivamente per il proprio sostentamento familiare e per la realizzazione di progetti scolastici e/o sociali. Ad esempio, non esiste la possibilità di dar vita a orti terapeutici, ossia attività in grado di aiutare persone in difficoltà, né di realizzare, in collaborazione con l’AUSL e con le associazioni locali, percorsi riabilitativi e di ortoterapia. Per questo motivo, con la nostra mozione, che discuteremo nel corso del prossimo Consiglio Comunale del mese di maggio, chiediamo all’Amministrazione, in primo luogo, di aumentare il numero di aree ortive presenti in città, da un lato, andando a implementare gli spazi già esistenti e/o individuando nuove aree pubbliche in cui realizzare orti urbani e, dall’altro lato, introducendo la possibilità che privati cittadini possano concedere i propri terreni in comodato d’uso gratuito al fine di favorirne il loro utilizzo a favore della cittadinanza e della socialità pubblica, valutando possibili strategie di incentivazione, quali ad esempio quella di non fare pagare loro l’IMU sul terreno agricolo concesso. In secondo luogo, di prevedere, a seguito dell’implementazione di suddetti spazi, la modifica del 'Disciplinare per la gestione degli orti per anziani di quartiere' al fine di ampliare la platea dei soggetti assegnatari di queste aree e dare perciò la possibilità di poter utilizzarle non solo agli anziani ma anche a cittadini e famiglie, scuole e associazioni locali”.
 
I vantaggi della presenza degli orti urbani in città sono molteplici: permettono una riscoperta del valore della terra, sensibilizzano rispetto a idee di città più sostenibili e “green”, favoriscono un'alimentazione sana e sicura per tutti, danno la possibilità di fare attività fisica all’aria aperta e produrre alimenti nutrienti senza l’uso di sostanze chimiche e pesticidi, permettono una tutela della biodiversità agricola, stimolano e accrescono il senso di appartenenza alla comunità e al territorio, favoriscono i guadagni per le famiglie grazie a una filiera agroalimentare corta. E questi sono alcuni tra i principali benefici derivanti dalla presenza degli orti urbani in città. Inoltre, è bene ricordare come negli ultimi anni la crescita degli orti urbani sta raggiungendo dimensioni record. Come conferma una ricerca di Coldiretti, nei principali capoluoghi d’Italia si è assistito a una crescita del 36,4% in soli 5 anni. Tra piccoli appezzamenti e spazi riservati alla coltivazione famigliare, i dati Istat del 2017 ci dicono che il fenomeno “urban farmers” in Italia è guidato dall’Emilia-Romagna, con i suoi 704 mila metri quadrati di orti urbani, seguita dalla Lombardia (193 mila metri quadrati) e dalla Toscana (170 mila). Un’analisi sempre di Coldiretti del 2019 indica che quasi un italiano su due (46,2%) si dedica alla coltivazione in proprio, negli orti, sui terrazzi o nei giardini condivisi. 
 
“Oggi, anche a seguito della pandemia che ha favorito un positivo ritorno alla terra, - concludono i dem - la coltivazione amatoriale ha assunto un ruolo sociale ed economico sempre più importante nell’ambito cittadino. Per questo motivo, come Partito Democratico ci impegniamo per accompagnare questo percorso e fare la nostra parte attiva per dare la possibilità, a quanti più cittadini possibili, di svolgere un'attività sana e che garantisce numerosi benifici”.


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