Negli ultimi giorni sono stati aggiudicati tre importanti lavori sul fronte dei servizi per l’infanzia e dell’istruzione che ci permettono di avviare concretamente la seconda fase del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con l’apertura dei cantieri a San Vittore, Villachiaviche e Osservanza, dove rispettivamente sorgeranno due nidi e un polo per l’infanzia per l’ammontare complessivo di circa 6 milioni di euro. Noi siamo orgogliosi di questo risultato e del lavoro svolto dall’Amministrazione comunale, insieme alla struttura tecnica, perché questi tre interventi ci consentiranno di rafforzare ulteriormente i servizi educativi per l’infanzia, da un punto di vista della qualità formativa ma anche dell’attenzione all’ambiente e alla natura, dando una risposta concreta alle famiglie, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa per le iscrizioni.
Questi interventi si inseriscono a pieno titolo in quello che era il nostro programma elettorale e dunque tra quelli che sono ora i nostri obiettivi di mandato. Senza dimenticare che affianco a questi interventi infrastrutturali si aggiunge la gratuità delle scuole dell’infanzia per tutte e tutti i bambini che anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, abbiamo confermato grazie a un ingente stanziamento nel bilancio comunale. E in un Paese dove il dibattito sulla famiglia è spesso acceso, ma con pochi fatti concreti, noi rivendichiamo con orgoglio questa misura.
L’imminente apertura di questi tre cantieri rappresenta inoltre un’ulteriore conferma al fatto che il PNRR ha un’importanza strategica per il nostro Paese e per i nostri territori. Per questo chiediamo al Governo serietà. Giorgia Meloni ha passato mezza campagna elettorale a dire che bisognava cambiare il PNRR. Poi è arrivata al Governo e dopo nove mesi è ancora tutto fermo, non ha mosso un dito per sostenere gli enti locali nell’attuazione del piano e continua a perdere tempo. Così rischiamo seriamente di perdere miliardi di euro. Si tratta del più grande piano d’investimento della storia europea e, probabilmente proprio per questo motivo, è mal visto e mal sopportato dal Governo. Per noi è invece un'occasione irripetibile per ammodernare e cambiare il paese e ridurre i divari territoriali, generazionali e di genere. Per questo ci preoccupa molto leggere che i progetti che potrebbero saltare sono proprio quelli relativi ai nidi e alle scuole. E proprio ieri la maggioranza in Parlamento ha votato contro un Ordine del Giorno del PD per salvare i fondi per i nidi previsti nel piano. Il paradosso sarebbe avere il primo governo guidato da una presidente donna che taglia questi fondi, come se non sapesse che sono servizi fondamentali per ridurre le diseguaglianze tra bambini e bambine, per riuscire a dare uno strumento in più alle famiglie, per aiutarle con la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, per riuscire a sostenere in questo modo l'occupazione femminile. Questi investimenti vorrebbero dire 1857 nuovi nidi in più, 333 scuole dell'infanzia in più, 264 mila posti per bambine e bambini che oggi non hanno la possibilità di accesso a uno strumento fondamentale, a una prima leva di emancipazione sociale.
Allo stesso tempo il PNRR sarà fondamentale per accelerare e accompagnare una transizione ecologica giusta dell’economia, una rivoluzione industriale e un nuovo rapporto tra esseri umani e Pianeta che ovviamente non lasci nessuno indietro e che non pesi sulle spalle dei più deboli. Una transizione resa ancora più evidente e necessaria a seguito degli eventi alluvionali che un mese fa hanno duramente colpito la Romagna. Ecco, di fronte a questa immensa opportunità per il nostro futuro e per il futuro delle prossime generazioni, serve serietà e grande responsabilità.