"In questi cinque anni abbiamo iniziato a piantare tre boschi urbani con migliaia di alberi, complessivamente 5100 alberi e 1000 arbusti, nelle aree verdi di Sant’Anna, nella zona concessionarie e in Via Machiavelli, con lo scopo di ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, conservare la biodiversità, mitigare le isole di calore che caratterizzano sempre più le nostre città e, di conseguenza, migliorare il benessere e la salute dei cesenati”.
“Non intendiamo però fermarci, il verde urbano rappresenta infatti per noi un investimento e non un costo. Per questo vogliamo creare nuovi spazi naturali per la conservazione della biodiversità e, progressivamente, aree urbane asfaltate e pavimentate di Cesena vogliamo renderle verdi e permeabili alle precipitazioni”.
“Il tema ambientale sarà dunque, anche nei prossimi cinque anni, al centro delle nostre politiche con un approccio One-Health, secondo cui si è in salute e si vive bene dove si preserva la qualità ambientale. Avere un verde funzionale e di facile manutenzione, avere una buona qualità dell’aria a partire dal tema della riduzione della produzione di inquinanti legata al traffico o al riscaldamento domestico, gestire correttamente i rifiuti, vivendo in una città pulita e bella, con l’obiettivo che non è più solo quello di un’alta raccolta differenziata ma, oramai, è quello di ridurre la quantità stessa della produzione dei rifiuti, incentivando e promuovendo le filiere di economia circolare sul territorio”.
“La tutela del clima passa anche da una gestione efficiente dell’acqua. Il tema dell’acqua è centrale, nel suo duplice aspetto, di carenza idrica e gestione ondate da un alto, di riduzione del rischio idraulico e idrogeologico dall’altro. Nel primo caso lavoreremo sul tema della diversificazione delle fonti idriche, sulla necessità di collegare l’acqua piovana, nel pubblico, così come nel privato. Giardini della pioggia, lame d’acqua dovranno essere nuovi paradigmi della rigenerazione urbana. In questo contesto, daremo vita a diversi processi di desigillazione, come si farà a Case Finali. Sarà inoltre necessario lavorare sul tema della carenza idrica, incentivando i processi di estensione delle reti idriche, in quelle aree ancora sprovviste. Parallelamente stiamo velocizzando la creazione di nuove casse d’espansione lungo i corsi d’acqua, completeremo i processi già avviati per grandi progetti a servizio della città, come la cassa di espansione di Rio Marano e quella sul Cesuola, ma supporteremo ed affiancheremo gli enti competenti per uno studio del Savio, aumentando davvero la sicurezza delle aree di città che si affacciano al fiume o a altri corsi d’acqua minori”.
“In tal senso abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del Presidente regionale dell’Ordine dei Geologi, Paride Antolini, e siamo certi che il Piano speciale preliminare che sarà pronto a giugno ci permetterà di impostare altri interventi di mitigazione e messa in sicurezza, con azioni combinate dove c’è la gestione del fiume ma anche le gestione della forestazione e l’intervento dell’agricoltura. In questo modo anche a Cesena proviamo e proveremo a combattere gli effetti del cambiamento climatico”.
