I decreti del governo non possono arginare il coronavirus se non iniziamo ad accettare che certe limitazioni sono necessarie. Virologi, sindaci, personaggi dello spettacolo, e molte persone nel loro piccolo, stanno lanciando un appello: state a casa. Non sono disfattisti o pessimisti. Non cercano di creare un allarmismo infondato. Stanno solo rispondendo all'irresponsabile comportamento di molti cittadini durante il fine settimana.
Dobbiamo reagire con forza ad una situazione senza precedenti, privarci delle nostre abitudini per salvaguardare la nostra, dei nostri cari e la salute di tutti. La sanità italiana è un’eccellenza nel mondo, ma a nulla può se il servizio sanitario nazionale viene congestionato dai troppi casi di covid-19. Non c’è più tempo. Alcuni ospedali, fuori dal territorio, hanno già questo problema. Cerchiamo di collaborare, aiutiamo i tanti eroi, medici, infermieri, operatori sanitari, che stanno facendo turni impensabili, a contenere i casi.
Non esistono zone gialle o zone rosse, perché se non attuiamo le misure preventive necessarie la prospettiva potrebbe cambiare. Esistono però le nostre coscienze. C’è un’emergenza da combattere. Un virus che deve essere debellato nel più breve tempo possibile, specialmente se non vogliamo che attacchi l’economia, più di quanto non stia già facendo.
Evitiamo di muoverci e rispettiamo le direttive imposte.
Aiutiamoci.